Cassazione: responsabilità penale per l’amministratore che non verifica l’idoneità dell’impresa nei lavori in quota

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18169 depositata il 14 maggio 2025, ha fatto chiarezza su un tema cruciale per la sicurezza nei condomìni: l’amministratore che affida lavori in quota senza accertare l’idoneità tecnico‑professionale dell’impresa assume la posizione di committente e risponde penalmente in caso di infortunio, inclusi tragici episodi con esito mortale

Il caso concreto

Il giudizio trae origine da un tragico incidente: un lavoratore autonomo incaricato informalmente di ispezionare una grondaia condominiale è precipitato mentre lavorava in quota, provocando la sua morte. Solo un incarico verbale è stato conferito dall’amministratrice, ritenuta però responsabile dal Tribunale e dalla Corte d’Appello per omicidio colposo aggravato, con condanna al risarcimento dei danni in solido.

I principi chiariti dalla Corte:

  1. In assenza di delibera, l’amministratore può comunque agire de facto da committente se possiede autonomia decisionale e organizza i lavori;

  2. Come committente, ha obbligo previsto dall’art. 26 del D.Lgs. 81/08 di verificare l’idoneità tecnico‑professionale dell’impresa o del lavoratore autonomo;

  3. L’amministratore deve anche informare sui rischi specifici, cooperare e coordinare le misure di sicurezza, in base alle norme su prevenzione e sicurezza sul lavoro;

  4. La Corte ha escluso che la forma contrattuale (dipendente o autonomo) determini la sua qualità di lavoratore: conta l’effettivo svolgimento delle mansioni nell’ambito organizza­to.

 

Implicazioni operative per gli amministratori

Questo orientamento giurisprudenziale sottolinea che:

  • anche un incarico informale comporta l’assunzione della posizione di committente;

  • la verifica documentale diventa imprescindibile: DURC, certificati di sicurezza, attestazioni e POS/DVR possono fare la differenza tra responsabilità civile e penale;

  • in presenza di lavori in quota, l’archiviazione scrupolosa dei documenti e l’adozione di procedure di verifica sono strumenti di prevenzione essenziali.

 

Scarica la sentenza

Disponibile per il download la Cassazione n. 18169/2025 per analisi e approfondimenti sui profili di responsabilità emersi.

 

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